Manuel Colantuono giovane endurista colpito a morte

Il posto giusto per chi usa l'XT o il TT500 per praticare fuoristrada serio

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sciotatore
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06/09/2011, 9:32

ricevo e divulgo


Caro utente,

abbiamo sentito la necessita di aprire questa nuova discussione nel forum di Motortrip, perché pensiamo sia nostro dovere non solo informarvi su questo gravissimo fatto, ma anche discutere tra di noi e ragionare sul come e sul perché, su cosa fare e cosa cambiare - anche nel nostro comportamento - per evitare che simili tragedie si ripetano.

Abbiamo voluto dare spazio, non solo alle nostre opinioni e sensibilità in merito all'accaduto, ma anche ad argomenti sui quali discutere ed approfondire le nostre conoscenze: sicurezza, giuridico, medico, interventi di primo soccorso, ecc.
Che interveniate per esprimere cordoglio, perché professionisti in uno specifico settore, per raccontare il vostro vissuto di fuoristradisti, tutto il gruppo di Motortrip, amministratori e staff, vi ringrazia anticipatamente.

Lo Staff di MotorTrip



MANUEL COLANTUONO, GIOVANE ENDURISTA COLPITO A MORTE DA UN CAVO D'ACCIAIO POSTO AD ALTEZZA D'UOMO http://motoalpinismo.forumup.it/viewtop ... oalpinismo

Il 18 di questo mese è venuto a mancare Manuel Colantuono, giovane endurista Molisano.
Manuel è morto con negli occhi il sole della vita, il calore della sua terra.

Abbiamo seguito da vicino questo dramma che ci ha colpito, non solo per l'assurdità e la gravità del fatto, ma anche per la giovane età di questo ragazzo di appena 19 anni.

A nome di tutti i Motortrippers d'Italia, porgiamo le nostre profonde e sincere condoglianze alla famiglia ed agi amici di Manuel.

Le nostre condoglianze vanno anche all'enduro e all'Italia tutta, quella che spera sempre nella giustizia, sì!, ma equa e uguale per tutti.
Perché non si tratta di un banale incidente, ma ancora una volta di un cavo d'acciaio teso ad altezza d'uomo.

Atto premeditato o incosciente leggerezza, stupidità, ignoranza?
Noi crediamo sia compito della magistratura indagare e punire gli eventuali colpevoli; ben sottinteso che la ricerca della verità e delle responsabilità non deve declinarsi, come spesso accade, in "dimenticare ed archiviare", perché non esiste un argomento valido al mondo per giustificare la morte di un uomo, tantomeno di un adolescente!

Da qui a dedurre che questi gravissimi comportamenti mettono a quotidiano repentaglio le nostre vite di enduristi e fuoristradisti - tutte le discipline comprese - (enduriststi, MTB, cavalieri, quaddisti, ecc.), e che il dibattito è nazionale, poco ci vuole.

Ora che il momento dell' "odio feroce" e delle condanne "a morte"
dettati dall'emotività si sono assopiti, vorremmo aprire una profonda e pacata riflessione su quanto accaduto, nutrita da proposte e critiche costruttive provenienti da tutti i Motortrippers del forum.

Evidentemente questo dibattito è aperto a tutti, e nell'interesse comune vi saremo grati di promuovere e divulgare il link di questa discussione a quante più persone possibile, ai siti ed ai forum del settore, al fine di raccogliere anche il loro contributo.

La parola d'ordine è:
"mai più trovarci a piangere la scomparsa di un figlio, o di un padre di famiglia come nel caso del povero Marco Badiali."
Molti di noi, almeno una volta, sono stati confrontati a simili situazioni di estremo pericolo. Raccontateci le vostre esperienze, come ne siete usciti e come avete reagito!

Ciao, Manuel!
"L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai." (The Crow)
Manuel
socio #191
Yamaha e Bmw d'epoca
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