consiglio per restauro

Manutenzione, riparazione e modifica della nostra moto

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manliodg
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26/08/2013, 11:16

Ciao a tutti, vorrei condividere con voi un dubbio amletico che ho da diverso tempo
Ho una XT 500 del 1980, io l'ho acquistata nel 2000
In questi 13 anni, mi sono fatto una cultura su qs modello anche grazie a voi e l'ho riportata quanto più possibile alla coevità (es. serbatoio in alluminio con grafica bianca e nera perché montava quello da 81 in poi, cambiati diversi pezzi che non erano originali e ripristinati quelli originali tipo manopole, leve, coprisella etc.)
Meccanicamante la moto va bene, tagliandata di recente da un bravo meccanico qui a MI che ha lavorato in Belgarda negli anno 80...io l'ho sempre usata senza partiolari problemi
Però l'estetica è quella di un buon "conservato" e volevo fare un restauro solo estetico per darle una nuova brillantezza, togliere insomma tutta la ruggine e che c'è ad es. sugli steli delle forcelle, specchietti etc. Ovviamente sostituendo i pezzi più economici se necessario con pezzi nuovi
Sabato l'ho portata da un signore che colleziona/restaura moto d'epoca (avrà in box 20 moto da regolarità) e mi ha detto che il lavoro o si fa tutto peraltro con un passaggio in più che non avrei mai immaginato (smonta-rimonta per vedere se va ancora-rismonta-ripristina-rimonta) oppure meglio "tenersela così". Ovviamente il costo dell'operazione alla fine è più del valore attuale della moto ma tornerebbe come nuova...voi cosa ne pensate? E' possibile farsi da soli in cantina un semplice restauro estetico? Grazie
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GFR
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26/08/2013, 11:57

Credo che dare un consiglio su questo tema sia impossibile!
Si tratta di una valutazione assolutamete personale: guardati intorno e vedrai che gli appassioanti di moto d'epoca si comportano in modo differente.
io propendo per un bel conservato, la moto la voglio usare e non tenerla in un museo.
Ho un amico estremamente bravo in ogni tipo di restauro, che le moto le mette completamente a nuovo, ma poi non le usa mai... le tiene sotto ad un telo.
Ultima modifica di GFR il 27/08/2013, 13:47, modificato 2 volte in totale.
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manliodg
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26/08/2013, 12:06

Ciao GFR e grazie per il consiglio, se ricordo bene ci siamo conosciuti a Novegro qualche anno fa...anch'io ho appena inserito una BMW classica nel mio parco moto!
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Lucariel
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26/08/2013, 22:01

a mio avviso un buon conservato vale sempre di piu` di un buon restaurato...
manliodg
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27/08/2013, 12:57

Ok Lucariel grazie anche a te, sebbene ho letto dei tuoi post in cui parli di un restauro globale che stai facendo alla tua!
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GFR
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27/08/2013, 14:01

... un articolo che avevo copiato qualche anno fa:

Il Restauro, una buona scusa per non dormire

Conservare o restaurare? Questo è il dilemma che attanaglia il possessore di moto d’epoca, che rischia di mettersi in garage una bella senz’anima

Eccoci qui, in garage, in taverna, sotto la tettoia in giardino, a contemplare il nostro acquisto.
Lei è lì, muta sul cavalletto - quando c'è - oppure appoggiata al muro. Alcuni ridono guardandola e si dicono: "Ma tu pensa che affare ho fatto!".
Altri hanno il broncio e un peso sul cuore: "Mi avrà fregato? Forse l'ho pagata un po' troppo, e adesso chi lo dice a mia moglie?". L'oggetto delle nostre riflessioni è lì, di fronte a noi, in placida attesa di grandi decisioni.

Decisioni che a volte vengono prese d'impeto, ci si butta armati di chiavi, pinze e tronchesi a smontare, per mandare tutto in sabbiatura, nichelatura, cromatura, verniciatura. Altre volte sono ponderate e vengono prese nel tempo, dopo innumerevoli notti insonni a meditare sul da farsi.

Il grande dilemma che ci attanaglia è il restauro, sconosciuto eticamente, bistrattato materialmente, interpretato al massimo rigore dell'originalità, oppure furbescamente messo in atto per trasformare qualcosa che non è.

Personalmente sono dell'opinione che sia tutto da lasciare com'è; se una moto vecchia è riuscita ad attraversare il tempo e arrivare ai nostri giorni ancora sulle sue ruote, lasciatela in pace.
Le cromature che non sono più luccicanti, i cerchi opachi, la vernice scrostata in più punti, la gomma sulla pedana smangiucchiata dalle "pieghe" fanno parte dell'anima della moto.
Parola grossa, ma una moto ha un'anima che si forma adattandosi alle avventure passate con il/gli utilizzatori. Perché togliere quest'anima, conquistata con anni e anni di uso o di abbandono sotto una coperta in cantina? Perchè voler a tutti i costi portarla allo splendore di quando era appena uscita dal negozio?

Certi restauri stanno alle moto come gli acrobati ai cristiani: perché farne un fenomeno da baraccone, quando è così bella nella sua vecchiaia? La bellezza di tanto tempo passato insieme.
Vi scrivo questa dichiarazione d'amore per aver fatto una cosa che mai avrei voluto. Ho venduto la mia prima moto d'epoca "seria", il mitico Fantic.

Comprato e fatto preparare in un momento strano. Uscivo da una lunga esperienza di rotture di motori "fai da te" e, consigliato da un amico, avevo comprato questa moto che nemmeno mi piaceva.
L'ho fatta preparare da un meccanico con i fiocchi. I primi tempi, il Fantic e io ci "usmavamo" poco, sì, il motore spingeva forte, ma era l'insieme ad essermi estraneo.

Poi una gara dopo l'altra ci siamo adattati uno all'altro.
Una botta al cerchio, la fiancatina in pezzi poi riuniti con il nastro americano, le leve che cominciavano a dondolare, i freni che frenavano quando avevano voglia, la sella con la forma del mio sedere.

Siamo stati anche in Piemonte a fare il giro delle strade militari d'alta quota. Alla fine per ragioni di spazio, l'ho messa in vendita e sono riuscito a trovare un acquirente, il quale mi ha imposto un restauro conservativo prima di decidere.

La motina alla fine è tornata nuova, con tutta la vernice brillante, i cerchi lucidi da specchiarsi e la marmitta nera opaca come si conviene. L'ho data via volentieri perché ormai non era più lei. Non era più il mio Fantic, ma una cosa da mettere in vetrina ad Amsterdam da far guardare e toccare ai passanti vogliosi.

Ho amici che possiedono collezioni importanti di moto, molte delle quali "da vetrina". Beh, quella che preferisco è ancora la vecchia Gilera 6 giorni del papà del Dottor Costa (sì, l'aggiusta-ossa della motogp), conservata con tutte le ammaccature fatte sui colli Bolognesi.

L'ho fatta comprare alla mostra di Imola ad un mio amico che ancora oggi, dopo anni, mi rinfaccia di avergli fatto prendere una fregatura. L'ha buttata in un angolo del garage e nemmeno la degna di uno sguardo. Ma lei è lì, elegante nella sua vetustà, e io la trovo molto più affascinante della 175 restaurata a nuovo che le sta vicino.

Un restauro, se non è strettamente necessario, è da evitarsi come la peste. Spesso il restauro è solo il pretesto per "taroccare" una moto ed ottenere il massimo di pecunia dal primo sprovveduto.
Chi è possessore di moto da corsa, quelle vere, oppure di moto rare e importanti, se le tiene ben strette con le varie ammaccature. Si tengono i documenti originali per ogni pezzo, in modo da garantirne l'autenticità nel tempo. Ma anche questi a volte vengono rifatti in modo "forzoso".

E allora cosa ci resta per determinare l'autenticità della moto? La sua Anima, ovvero la sua originale vecchiaia. La vecchiaia di tanto tempo, delle gioie vissute col plaid sulla sella.
Mai cambierei mia moglie quarantenne con una copia di lei di vent'anni.

Questo è solo il mio parere, scritto così di getto, per farvi staccare 5 minuti da tutte quelle e-mail che attendono risposte urgenti e imperiose nella finestra accanto.

Paolo Sala

20/02/2008
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29/08/2013, 15:17

Bell'articolo davvero. Nel frattempo ho realizzato che anche volendo sostituire solo pochi pezzi tipo: specchietti, pedivella, leve varie (tutta roba che su ebay si trova nuova) insomma tutto ciò che è ossidato/arruginito dal tempo ci vorrebbero un sacco di soldi (es. la pedivella costa 139 euro!). Senza parlare di eventuali pezzi meccanici del motore...insomma, per ora mi tengo la mia bella conservata
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